Bio

Andrea Pezzi inizia il suo percorso professionale nel mondo dell’intrattenimento come deejay in una piccola radio di Alfonsine (RA), cui segue l’esperienza a Radio Zero di Ravenna. All’età di ventidue anni si trasferisce a Milano e inizia a lavorare a Radio Deejay, dove in poco tempo si afferma come una delle voci di punta, certamente la più irriverente. Nel 1996 il passaggio alla televisione. Andrea Pezzi diventa subito uno dei principali veejay di MTV: inizia a lavorare a Londra, dove risiede per quattro anni. È di quella fase il programma cult “HOT”. Torna in Italia nel 1998 per condurre “Tokusho”, poi “Tiziana” e “Kitchen”, il programma di maggior successo di MTV che fa di Andrea Pezzi il simbolo irriverente e provocatorio di tutta una generazione di nuovi creativi.

Dal programma è estratto anche un libro dal titolo omonimo, edito da Bompiani. Nel 1999 Andrea Pezzi scrive e conduce “Sushi”, un talk show in cui inserisce momenti di fiction e musica, creando così un originalissimo mix di realtà e finzione.

Dall’esperienza di “Sushi” nasce la costola di “Sashimi”, un live show musicale che ospita i maggiori talenti di quegli anni.

Nei primi mesi del 2000 viene chiamato da Carlo Freccero e Fabio Fazio per condurre “Serenate”, un programma in prima serata su RaiDue che decide di accettare proprio per il piacere della diversità che contraddistingue il suo linguaggio da quello della televisione generalista di fine anni novanta.
Tra il 2000 e il 2001 lavora anche all’ideazione e alla realizzazione della sitcom “Bradipo”: una fiction autobiografica sulla vita irreale di un personaggio pubblico. “Bradipo”, il suo ultimo lavoro per MTV, rappresenta la risposta di Andrea Pezzi al nascente fenomeno de “Il Grande Fratello”. Negli stessi mesi sperimenta nuovi linguaggi e inventa per Italia1 un altro programma: si chiama “2008”, un format in cui tutte le aziende telefoniche italiane dell’epoca si mettono a disposizione per far nascere il primo progetto televisivo capace di far giocare e vincere in tempo reale, tramite gli SMS, i telespettatori.
“2008” è il primo format in cui un conduttore parla in prima persona a chi lo segue da casa, un linguaggio che negli anni successivi caratterizzerà lo stile de La7, la nuova rete televisiva fondata da De Agostini proprio in quei mesi. Soprattutto, è in “2008” che nasce “l’intervista doppia”, un nuovo stile d’intervista che sarà successivamente adottato e consacrato da “Le Iene” per tutti gli anni a venire.

Nel 2002 Andrea Pezzi ritorna alla radio e su Radio2, conduce il programma “Meme” in cui per la prima volta inizia a cimentarsi con l’attualità. Dal 2004, per due anni consecutivi, collabora con Giovanni Minoli conducendo su RaiTre il programma “Internet Café”.
Nel 2006 scrive e conduce “Il Tornasole”, in onda su RaiDue in seconda serata: si tratta di un programma culturale in cui si affrontano i più importanti temi d’attualità con un taglio filosofico. Nasce in questo programma l’utilizzo di brevi filmati animati come contrappunto alla discussione di studio. Ancora una volta lo stile e le scelte creative di Andrea Pezzi fertilizzano il resto della scena televisiva italiana di quegli anni. Dopo quest’ultima esperienza il suo impegno per la televisione si fa più leggero e la sua attenzione si sposta su altre opportunità.
Prima di fondare la sua prima impresa decide di produrre per la Rai una serie di documentari che gli consentono di viaggiare per due anni e mezzo, durante i quali Andrea Pezzi incontra e intervista gli esponenti più autorevoli del mondo della politica, dell’economia, della religione e della cultura, tra Cina, Giappone, India, Russia e Iran. Sulla scia di questa esperienza, sempre nel 2006, pubblica per la casa editrice Hacca il libro “Mondi nuovi” e, sempre grazie a queste esperienze di viaggio, scrive un format sulla cultura materiale di questi Paesi: il programma si chiama “Pezzi di…” e viene trasmesso da Gambero Rosso Channel, facendo registrare il record assoluto di ascolti nelle due repliche consecutive. In quegli stessi anni Andrea Pezzi acquisisce anche un ruolo preminente come consulente di comunicazione di numerosi brand internazionali (tra gli altri Nokia, Ferrari, L’Oreal e Nike), fino a intraprendere una serie di collaborazioni con alcune delle principali università italiane: dallo IULM di Milano a La Sapienza di Roma.
Andrea Pezzi sviluppa e approfondisce negli anni anche una profonda passione e dedizione per le arti visive, in particolare la pittura. Partecipa a mostre e rassegne internazionali come la “Triennale di Valencia” ed espone, con un’istallazione firmata assieme a Gaetano Pesce, alla “Triennale di Milano” durante l’edizione 1999 del Salone del Mobile. Tra le sue principali collaborazioni artistiche c’è anche quella con il cantautore Franco Battiato per brano e il video della canzone “Il ballo del potere”, tratta dall’album “Ceralacca”. Nel cinema ` la voce narrante del film “Io, me & Irene”, con Jim Carrey. Dal 2002 Andrea Pezzi è anche editorialista del Sole 24 Ore, di cui cura la rubrica settimanale “RECALL”. La sua attività di opinionista dura quattro anni e si interrompe solo nel 2007, in coincidenza con l’inizio della sua carriera imprenditoriale.
In quell’anno, infatti, attratto dalla necessità di misurarsi con sistemi più complessi e dalla libertà creativa che solo l’impresa consente, Andrea Pezzi compie una fondamentale svolta professionale e decide di fondare la sua prima azienda nel mondo del digitale: Ovo, una media company che produce brevi video enciclopedici di alta qualità, certificati dall’enciclopedia Treccani.

Ovo è la prima video-library formata da contenuti autorevoli in grado di offrire, alle aziende che desiderano investire sui nuovi media digitali, un nuovo modello di sponsorizzazione, contando su una distribuzione sempre più rilevante e in linea con i contenuti editoriali. Mai prima di allora si era parlato di rilevanza e content-planning nel mondo della pubblicità, tanto in Italia quanto all’estero. Nel 2009, per diversità di vedute con l’azionista finanziatore, Andrea Pezzi è costretto a liquidare e ricomprare le quote di Ovo.
Riparte con altri capitali propri trasformando nel 2014 Ovo in TheOutplay, una nuova piattaforma tecnologica integrata con i più importanti Publisher e Content-Owner europei. I contenuti e la capacità produttiva di Ovo diventano così un asset fondamentale per il nuovo progetto e l’intuizione, forse prematura, del 2007 diventa una solida realtà. Nel 2015, grazie al confronto con Carlo De Matteo, suo socio, nasce Myntelligence, una piattaforma tecnologica innovativa che offre soluzioni di data intelligence per le grandi aziende.

Ancora una volta l’intuizione è basata sulla volontà di aiutare i vecchi colossi del passato a non subire la soverchiante superiorità dei modelli di business di aziende come Google, Facebook e Amazon.
Nello stesso anno Andrea Pezzi fonda Gagoo Group, una holding company che consolida in sé sia TheOutplay che Myntelligence, incubando anche altri progetti innovativi: dentro TheOutplay nasce anche la divisione di Goalscout.com, il più grande archivio digitale del calcio italiano con oltre mezzo milione di video sulla Serie A in alta risoluzione. Nel mese di dicembre 2016, sempre sotto l’egida delle piattaforme innovative del gruppo Gagoo, viene lanciato sugli app-store di tutto il mondo Shallet: si tratta del primo progetto BtoC fondato da Andrea Pezzi. Shallet è un’idea decisamente disruptive nell’ambito della share economy e nasce dall’incontro con la follia creativa di un suo amico degli anni di MTV: Giampiero Cutrino, detto Gip.

Nato a Ravenna il 21 novembre 1973, di umili origini, Andrea Pezzi ha sempre fatto viaggiare in parallelo lo studio e l’approfondimento culturale con la sua attività professionale. Nel 2006 consegue la laurea in Psicologia presso l’Università Statale di San Pietroburgo. Fondamentale per la sua formazione è l’incontro con Antonio Meneghetti, un intellettuale non di sistema con cui stabilisce un vero rapporto di amicizia sorretto da uno straordinario feeling intellettuale.
Oggi Andrea Pezzi pur rimanendo socio di maggioranza in tutte le sue attività imprenditoriali, ha scelto di lasciare le deleghe operative a manager molto capaci, trattenendo per se solo il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione della holding di controllo. In questi anni sta intensificando la sua collaborazione con gli esponenti di governo di quei Paesi che vogliono comprendere le mutate regole che la quarta rivoluzione industriale sta introducendo.
Attraverso le sue aziende aiuta la digital transformation delle maggiori MNC e si dedica alla formazione di una solida identità digitale per le Nazioni emergenti. Innumerevoli sono le conferenze che tiene come esperto di comunicazione e di digitale, anche se il suo campo di maggiore attenzione intellettuale rimane da sempre quello concernente il processo di realizzazione dell’individuo. Su questi temi pubblica due libri: il primo nel 2008, dal taglio più giovanile è intitolato “Fuori Programma”, edito da Bompiani. Il secondo, pubblicato da L’Umanista Editore, casa editrice fondata dallo stesso autore, s’intitola “Il Gioco dell’Essere”. Molto più intenso ed essenziale, racchiude la visione esistenziale e filosofica di Andrea Pezzi, in una sintesi che rappresenta il punto di partenza per un nuovo momento di evoluzione centrata sull’insegnamento e sull’arte come espressione di una piena realizzazione esistenziale.